Chiunque sia intenzionato a presentare domanda per il bonus Natale, farebbe bene ad attivarsi. Molti lavoratori, tuttavia, sono destinati a ricevere una brutta sorpresa.
Il bonus Natale è stato introdotto dal decreto Omnibus e consiste in un contributo che può arrivare a 100 euro rivolto ai lavoratori dipendenti che rispettano una serie di requisiti. Questo viene erogato prima della fine del mese di dicembre e arriva insieme alla tredicesima. Di conseguenza, per i datori di lavoro è giunto il momento di raccogliere le domande presentate dagli interessati così che la distribuzione dell’incentivo avvenga nei tempi prestabiliti.
I cittadini che desiderano beneficiare del cosiddetto bonus Natale devono procedere con un’apposita richiesta, da presentare al proprio datore di lavoro. Ciò che bisogna fare è fornire un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti necessari. Per avere maggiori informazioni, è possibile consultare la circolare dell’Agenzia delle Entrate n.19 del 2024.
Possono godere del beneficio i dipendenti che, nell’anno corrente, hanno un reddito inferiore ai 28.000 euro. È fondamentale che i richiedenti abbiano almeno un figlio e il coniuge fiscalmente a carico; in alternativa, sono ammesse anche le famiglie monogenitoriali (ciò che conta è che sia presente almeno un figlio a carico).
L’interessato, infine, deve avere un’imposta lorda sui redditi di lavoro dipendente di importo superiore alla detrazione per lavoro dipendente – dunque una capienza fiscale. Nella domanda per l’ottenimento del bonus, sono da inserire anche alcuni dati personali tra cui i codici fiscali del figlio e del coniuge (se presente) a carico.
Una volta presentata la richiesta, quindi, il datore di lavoro procederà con l’erogazione dei 100 euro che – come spiegato precedentemente – arriveranno in busta paga insieme alla tredicesima prima della fine dell’anno. Alcuni lavoratori, tuttavia, potrebbero ricevere una brutta sorpresa in seguito alla concessione del bonus.
Il datore di lavoro, infatti, avrà la possibilità di verificare che ai dipendenti spetti l’incentivo a tutti gli effetti con un apposito controllo nel corso del conguaglio che in genere si applica al cedolino di dicembre. Nel caso in cui il reddito del percettore del bonus dovesse superare i 28.000 euro, il contributo verrà recuperato in busta paga.
Precisiamo, in conclusione, che la normativa prevede che anche coloro che non hanno un sostituto d’imposta (come, ad esempio, i lavoratori domestici) potranno richiedere l’incentivo attraverso la dichiarazione dei redditi del 2025. I dipendenti che, invece, durante l’anno dovessero aver stretto più rapporti di lavoro potranno rivolgersi all’ultimo datore con cui si sono interfacciati, ossia quello che erogherà la tredicesima.
La tradizione italiana della pasta: una delle più buone che puoi comprare la trovi in…
Vivere con 1000 euro al mese nel 2024: una sfida possibile se segui questi consigli.…
Le torte calde in inverno: un comfort food per eccellenza. Questa semplicissima chiffon cake ha…
Grande Fratello, Shaila e Lorenzo vicini alla rottura? Lei ha avuto uno scontro durissimo con…
Eleonora Daniele e la perdita improvvisa del fratello: una confessione choc, ecco cosa ha rivelato…
Piatti, questo è l'unico modo per lavarli davvero a fondo ma quasi tutti sbagliano. Ecco…