Assegno Inclusione, quando decade e perché viene sospeso: arriva la risposta dell’Inps

Da qualche mese, l’Inps ha avviato dei controlli sulle domande accolte per l’erogazione dell’Assegno di Inclusione: quando la misura può essere sospesa.

L’Inps, attraverso un messaggio pubblicato nei giorni scorsi, ha reso noto di aver avviato dei controlli sulle domande presentate dai percettori dell’Assegno di Inclusione, la misura che insieme al Supporto per la Formazione e il Lavoro (Sfl) ha sostituito il Reddito di Cittadinanza. In particolare, le verifiche, scattate a giugno, si sono concentrate sulle richieste accolte.

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Assegno Inclusione, quando decade e perché viene sospeso: arriva la risposta dell’Inps (Foto da Ansa) – Francescolive.it

L’istituto di previdenza sociale ha poi chiarito uno dei casi per cui potrebbe essere disposta la sospensione e successivamente la decadenza della misura. Se i beneficiari, difatti, non provvedono alla presentazione di una comunicazione quando avviano un’attività lavorativa, l’Inps può disporre la sospensione dell’erogazione dell’Assegno di Inclusione.

Assegno di Inclusione, nuovi controlli Inps: quando la misura può essere sospesa

Il messaggio 3624 pubblicato dall’Inps ha fornito i chiarimenti su uno dei casi che può portare alla sospensione e alla successiva decadenza dell’Assegno di Inclusione. Nello specifico, l’istituto di previdenza sociale ha reso noto che da giugno sono scattati i controlli sulle domande accolte per l’erogazione della misura in modo da verificare se i nuclei familiari abbiano comunicato eventuali attività lavorative avviate da uno dei loro componenti.

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Assegno di Inclusione, nuovi controlli Inps: quando la misura può essere sospesa (Francescolive.it)

L’Inps, difatti, spiega che se uno dei componenti della famiglia che percepisce il sussidio, durante il periodo di fruizione avvia un rapporto lavorativo o un percorso di politica attiva che prevede la corresponsione di un’indennità, è tenuto a comunicare la circostanza trasmettendo il modello ADI-Com Esteso. L’invio deve avvenire entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. Chi non rispetta quest’obbligo rischia la sospensione dell’erogazione della misura. In tal caso, verranno effettuate anche delle verifiche sulle mensilità precedenti per riscontrare se vi siano state anomalie.

Se il modello ADI-Com Esteso non viene inviato nei successivi tre mesi dall’avvio del rapporto lavorativo o dei percorsi di politica attiva, il beneficio decade. Infine, l’Inps ha spiegato che esistono delle eccezioni che non portano al provvedimento di sospensione: se viene accettata una proposta di lavoro che non faccia salire il reddito sopra la soglia di 3mila euro lordi, ma comunque, l’avvio del rapporto di lavoro deve essere comunicato tramite modello ADI-Com Esteso, o nel caso si tratti di tirocini di inclusione inseriti dai servizi sociali nei patti di inclusione e registrati sulla piattaforma GE.PI, o che prevedano la presa in carico dai servizi sociali e/o sanitari. In quest’ultimo caso, i beneficiari non sono tenuti all’invio della comunicazione.

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