L’assegno INPS potrebbe subire il blocco nel mese di novembre, ma è possibile evitarlo inviando le informazione mancanti all’Istituto.
Numerosi beneficiari dell’assegno INPS nel mese di settembre non hanno ricevuto la ricarica, questa situazione si potrebbe verificare anche nel mese di novembre.
La sospensione dell’assegno nasce da un mancato adempimento da parte del beneficiario per mancanza di informazione. Si tratta di un adempimento che tutti i beneficiari dovrebbero rispettare per non avere una brutta sorpresa.
Assegno INPS di inclusione: come evitare il blocco
I casi che portano al blocco della ricarica sono vari, pertanto è meglio sempre verificare se la documentazione inviata all’INPS è corretta. Ad esempio, se è variato il nucleo familiare e non si è comunicato all’INPS, oppure, se sono variati i redditi in base a un’assunzione o licenziamento. Le variazioni del reddito o del nucleo familiare devono essere comunicate tempestivamente all’INPS, il quale in caso di inadempimento procede con la sospensione della ricarica mensile.
Un altro caso che porta alla sospensione dell’assegno è la visita ai servizi sociali, un appuntamento obbligatorio. I beneficiari, dopo il primo appuntamento con i servizi sociali, dopo 90 giorni devono recarsi di nuovo ai servizi sociali. I quali devono verificare la situazione sociale e lavorativa. Chi non si adegua a tale obbligo rischia la sospensione del sussidio.
Questa situazione si è verificata nel mese di settembre e ottobre, infatti, molti beneficiari non hanno ricevuto il sussidio, perché trascorsi novanta giorni non si sono presentati dall’appuntamento con i servizi sociali del proprio Comune di residenza.
Le regole da rispettare dell’assegno di inclusione
Fin da subito la procedura dell’assegno di inclusione, ha più volte chiarito che i beneficiari del sussidio, per poterlo percepire devono soddisfare almeno tre procedure. La prima riguarda la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), da cui scaturisce l’ISEE. Nella presentazione della domanda dell’assegno di inclusione, il beneficiario doveva presentare l’ISEE in corso di validità.
Inoltre, contestualmente alla domanda ADI, il richiedente si è iscritto alla piattaforma SIISL e poi tramite i Centri dell’Impiego ha sottoscritto il Patto di Attivazione Digitale (PAD). Dopo tale sottoscrizione, entro 120 giorni, i richiedenti dovevano presentarsi presso i servizi sociali presso il comune di appartenenza.
Questo adempimento è stato svolto da molti prima dei 120 giorni, e non hanno subito sospensione del sussidio. Ma ci sono stati anche molti beneficiari che hanno dimenticato tale adempimento e nei mesi che vanno da settembre a ottobre, non hanno ricevuto la ricarica. Per evitare che ciò accada anche a novembre, è possibile aggiornare i dati ed effettuare la visita presso i servizi sociali di appartenenza.