È possibile percepire la pensione anche se si è disoccupati: ecco quali sono i requisiti per poter accedere alla prestazione in anticipo.
Andare in pensione è il sogno di tutti i lavoratori che, dopo anni trascorsi dedicandosi ad un’occupazione, non aspettano altro che potersi godere un po’ di meritato riposo. Per poter accedere alla prestazione, però, è fondamentale essere in possesso di requisiti alquanto stringenti e che non sempre risultano semplici da raggiungere – in particolare considerando quanto possa essere complicato, per certe persone, mantenere un lavoro stabile al giorno d’oggi.
Tuttavia, anche chi è disoccupato può ambire alla pensione. Esistono, infatti, delle misure pensate appositamente per venire incontro a chi non ha un lavoro ed è in un’età eccessivamente avanzata per poterne trovare uno senza troppi intoppi.
Le agevolazioni che vanno in tal senso consentono, dunque, di ottenere i soldi della pensione che il diretto interessato ha maturato fino a quel momento. L’unica condizione per poter beneficiare delle misure in questione è il rispetto di alcuni requisiti. Entrando nello specifico, sono due le vie da seguire ed entrambe prevedono l’interruzione della Naspi.
In pensione anche da disoccupati: quali misure lo consentono
L’indennità di disoccupazione spetta a chi si ritrova privo di lavoro per motivazioni che non dipendono dalla sua volontà. Di conseguenza, non è prevista nel caso in cui un dipendente decida di dimettersi (a meno che non si tratti di dimissioni per giusta causa). Questa può essere ottenuta da coloro che vengono licenziati o nel momento in cui un contratto a tempo determinato arriva alla sua scadenza.
Per beneficiare della Naspi inoltre sono richieste almeno 13 settimane di contribuzione nei 4 anni che precedono il periodo di disoccupazione. Come anticipato, la percezione di tale indennità – e la sua cessazione – sono un requisito chiave per accedere alla pensione in età avanzata pur senza avere un lavoro. Eppure, non è l’unico necessario.
Le misure a cui stiamo facendo riferimento sono l’Ape Sociale e Quota 41. La prima consiste in un’indennità che viene erogata dall’INPS dedicata a coloro che hanno compiuto 63 anni e 5 mesi. Anche i disoccupati rientrano tra i possibili percettori dell’Anticipo Pensionistico Sociale, a patto che la ricezione della Naspi si sia conclusa da almeno 3 mesi.
Nei 36 mesi precedenti all’interruzione del rapporto lavorativo, inoltre, è necessario che gli interessati abbiano svolto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Infine, devono aver versato almeno 30 anni di contributi. I beneficiari dell’Ape Sociale non verranno penalizzati in futuro, poiché sarà lo Stato a sobbarcarsi l’indennità sostitutiva.
Per quanto riguarda Quota 41, ossia la pensione anticipata per i lavoratori precoci, è previsto solamente il possesso del requisito contributivo che deve essere per l’appunto di 41 anni. Non ci sono prerogative relative all’età anagrafica. A poter godere della misura, però, sono solamente i lavoratori che – già da prima del compimento dei 19 anni – hanno raggiunto una contribuzione di almeno 12 mesi. Altro requisito è che almeno un contributo settimanale sia stato versato entro il 31 dicembre 1995.