Il Governo ha confermato il bonus bollette per i dipendenti che lo riceveranno in busta paga dai datori di lavoro.
Dal 2025 i lavoratori riceveranno il bonus bollette per le spese di gas, luce e acqua direttamente in busta paga. Questa misura è stata approvata dal governo e rientra nei “fringe benefit”. Si tratta di agevolazioni fiscali che non incidono sull’aspetto fiscale dello stipendio ma lo aumentano. Inoltre, è diverso dal bonus bollette per le famiglie con disagio economico.
Il rimborso del bonus bollette sotto forma di fringe benefit, arriva direttamente in busta paga. Si tratta di benefici riconosciuti dall’azienda ai propri lavoratori. I fringe benefit riguardano le bollette di luce, gas e acqua, ma possono includere contributi per pagare il mutuo o il canone di affitto. Queste agevolazioni sono esentasse e non fanno aumentare il reddito imponibile ai fini IRPEF.
Rimborso bonus bollette: come ottenerlo
Il governo per il rimborso bonus bollette ha fissato dei limiti annui, nello specifico: mille euro per i lavoratori senza figli a carico e duemila euro per i lavoratori con figli a carico.
I limiti sono stati inseriti per garantire la detassazione, se il limite si supera, l’intero importo dell’agevolazione andrà a confluire nel reddito imponibile del dipendente e sottoposto a tassazione.
Il rimborso del bonus bollette copre le spese del lavoratore, del coniuge e anche di altri familiari, anche se non fanno parte dello stesso nucleo familiare. L’importante è che il costo sia sostenuto effettivamente dal lavoratore o dai suoi familiari.
Inoltre, il rimborso è concesso anche per le utenze condominiali, a condizione che le bollette di acqua e riscaldamento sia intestate al condominio. Il datore di lavoro può rimborsare la quota singola spettante al lavoratore. Inoltre, è concesso anche nei contratti d’affitto nel caso le utenze siano intestate al proprietario della casa, e che il contratto riporti che le spese delle utenze sono a carico del proprietario.
Il lavoratore per ottenere il bonus deve presentare una doppia dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, una dove indica i costi sostenuti e un’altra in cui attesta che le bollette non sono rimborsate da un altro datore di lavoro.
Il rimborso bollette comprende le spese sostenute per utenze domestiche: elettriche, idriche e di riscaldamento. Per poter beneficiare del fringe benefit, l’immobile deve essere a uso abitativo, posseduto o detenuto, dal dipendente o dai suoi familiari. Il bonus spetta anche se i proprietari non risiedono, purché il dipendente sostiene effettivamente i costi delle bollette.
Inoltre, come sopra menzionato, si possono rimborsare anche le spese utenze intestate al condominio, per la quota pagata dal dipendente. Infine, rientrano nel bonus le spese delle utenze addebitate nel contratto di locazione ma sostenute dal proprietario.