Sapete che potete aumentare l’assegno della pensione? Ecco cinque cose da fare prima di inviare la domanda all’INPS per far crescere l’importo.
Si tratta di numeri significativi quelli che possiamo vederci riconosciuti se andremo a fare le cose nella maniera corretta.
Prima di svelarvi però queste cinque cose a cui fare molta attenzione, vogliamo specificarvi quali sono i requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia. Come molti sapranno il contributo anagrafico è stato spostato a 67 anni sia per gli uomini che per le donne rispetto ai 65 con cui si poteva andare fino a non molto tempo fa. Inoltre va specificato che è necessario un contributivo di almeno 20 anni per un totale di 1040 settimane.
Va specificato che ovviamente ci sono delle eccezioni legate a disabilità, inizio del versamento dei contributi e quant’altro che non possono che alimentare questa situazione e regalare delle possibilità interessanti a chi magari ha delle agevolazioni. Il consiglio è di affidarvi sempre ed esclusivamente al portale dell’INPS o di recarvi nella sede della vostra città. Ovviamente sono numerosi i media che aggiornano, ma per domande precise è sempre meglio riferirsi all’ente preciso.
Ora passiamo però alle cinque cose da fare prima di inviare la domanda per l’assegno della pensione.
5 cose da fare per aumentare l’assegno della pensione
Sono cinque le cose possibili da fare prima di inviare la domanda all’INPS per aumentare successivamente la cifra dell’assegno della pensione. Diventa dunque fondamentale fare attenzione se si vuole raggiungere l’obiettivo in questione.
La prima possibilità è quella da richiedere in caso di trattamento minimo pensionistico ed è legata a persone che sono in condizioni disagiate. Questo dipende dall’incremento al “milione” introdotto dalla Finanziaria del 200 per la Legge 448 del 2002.
Si passa poi a specificare il trattamento familiare, che può essere richiesto se si ha un coniuge a carico o che avviene a fronte della maggioranza per gli ex combattenti.
La terza possibilità riguarda l’incremento dell’anzianità contributiva di due mesi per ogni anno di servizio svolto a segui però del riconoscimento di quella che è un’invalidità pari o superiore al 74%.
Si passa poi a quella che è una richiesta dai lavoratori che sono stati esposti all’amianto almeno per dieci anni. Si accede così ai benefici legati alla Legge 271 del 1993. La richiesta si effettua allegando la documentazione rilasciata dall’INAIL.
Infine valutiamo la situazione legata a chi ha lavorato nei reparti di produzione nelle fabbriche di fibre ceramiche refrattarie. Questi possono chiedere vantaggi legati all’incremento dell’anzianità di servizio.