Tanti scelgono di avere una stufa a pellet a casa, prima di procedere con l’installazione sarebbe bene essere a conoscenza di alcune regole fondamentali.
In autunno ma soprattutto in inverno è più che naturale provare il desiderio di rientrare a casa e trovare un ambiente caldo e ricco di comfort. Chi è particolarmente freddoloso, però, potrebbe non ritenere sufficienti i termosifoni, per questo sente il bisogno di avere qualcosa di aggiuntivo che possa permettere di soddisfare questa esigenza. In casi simili tanti scelgono di installare una stufa a pellet, ben sapendo come questa possa adattarsi facilmente a ogni ambiente senza occupare troppo spazio.
Questa potrebbe essere considerata una soluzione adatta per riscaldare gli ambienti non solo quando la colonnina di mercurio scende sotto lo zero, ma anche per evitare di accendere costantemente termosifoni, così da non incidere eccessivamente sulla bolletta del cas (la materia prima ha raggiunto costi altissimi). Chi è indeciso dovrebbe essere però a conoscenza di alcuni aspetti fondamentali prima di procedere, in caso contrario c’è il rischio di incorrere in multe che possono essere pesanti.
La stufa a pellet può rivelarsi un sistema pratico per riscaldare la casa, facile da utilizzare, non troppo diversa da una stufa a legna, ma con un combustibile differente, il pellet appunto, che si distingue per essere sicuro ed ecologico. In commercio ci sono modelli con dimensioni diverse, così da poter trovare facilmente una adatta per ogni ambiente, ma tutte con lo stesso sistema di funzionamento: tutte hanno il tiraggio, una ventola interna che veicola i residui della combustione verso la canna fumaria (anch’essa presente in dimensioni ridotte in tutte le stufe a pellet). È inoltre presente una caldaia, dove brucia il pellet, generando calore, in modo tale che si possa diffondere in tutta la stanza in cui è collocata.
Non è detto sia necessario un grosso investimento in fase di acquisto, si trovano versioni che si rivelano congeniali per ogni abitazione anche a 700-800 euro, si sale invece intorno ai 4-5 mila euro se si scelgono quelle che possono essere allacciate ai sistemi per produrre acqua calda, oppure al sistema di riscaldamento già esistente. Prima di procedere è però necessario verificare se ci siano tutte le caratteristiche necessarie per l’installazione, non è detto che questa sia possibile ovunque.
È necessario infatti che ci sia una distanza ben precisa tra stufa a pellet e mobili, così da rendere tutto sicuro. La legge a riguardo parla chiaro, si deve fare riferimento alla norma UNI 10683 del 2012, secondo cui la canna fumaria deve arrivare fino al tetto, mentre per quanto riguarda la posizione la regola è decisamente più rigida:
È inoltre più che raccomandabile che la stanza abbia una superficie di almeno 6 metri quadrati, così che l’aria possa circolare senza difficoltà. Molti inoltre la scelgono per ottimizzare il riscaldamento e dare calore a più locali, in questo caso potrebbe essere utile metterla vicino a una scala, in modo tale da permettere che il calore vada verso l’alto.
Occhio poi alla presenza di materiali infiammabili, da cui la stufa a pellet dovrebbe essere lontana, in genere non dovrebbe mai mancare un supporto ignifugo. È bene inoltre verificare che nella zona in cui si vive non ci siano limitazioni per l’installazione (queste sono su base regionale), chi non rispetta le norme va incontro a una sanzione da 500 a mila euro, valida anche per chi ha effettuato la messa in posa.
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