Non devi per forza raggiungere 20 anni di contributi per la pensione: se hai iniziato a lavorare in una certa data, te ne bastano solo 5.
Dal 2011 in poi, cioè dall’entrata in vigore della legge Fornero, l’età pensionabile è stata portata a 67 anni. Pertanto per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni. Ma non basta. Infatti bisogna soddisfare anche un secondo requisito che riguarda i contributi.
Può andare in pensione solo chi ha maturato almeno 20 anni di contributi. Possono sembrare pochi ma, a ben vedere, non lo sono affatto. Infatti viviamo in un’epoca in cui si inizia a lavorare in modo stabile e continuativo sempre più tardi. Molte donne, poi, si mettono al lavoro solo quando i figli sono abbastanza adulti da cavarsela da soli.
Pertanto non è così rara la situazione di chi non riesce a raggiungere 20 anni di contributi. Cosa bisogna fare in questi casi? Una persona sarà costretta a lavorare fino a 80 anni per raggiungere il requisito minimo richiesto dalla legge Fornero? Dipende! Tutto dipende da quando il soggetto ha iniziato a lavorare. Chi ha iniziato a lavorare in un determinato anno, infatti, può accedere alla pensione anche con solo 5 anni di contribuzione.
In pensione con 5 anni di contributi: ecco chi può farlo
Finché la legge Fornero non verrà cancellata, i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia resteranno gli stessi: 67 anni di età e 20 anni di contributi. Che fare se, però, non si raggiunge il limite contributivo minimo richiesto? Un modo per andare in pensione lo stesso c’è ma tutto dipende da quando una persona ha iniziato a lavorare.
Prima della legge Fornero del 2011, un’altra grande riforma aveva già rivoluzionato il mondo delle pensioni: si tratta della riforma Dini del 1995, entrata poi in vigore dal 1996. La riforma Dini ha cambiato il modo in cui le pensioni vengono calcolate. Fino al 1995 gli assegni previdenziali venivano calcolati con il sistema retributivo che teneva conto della media degli ultimi stipendi che un lavoratore aveva ricevuto.
Dal 1996 in poi, invece, è stato adottato il sistema di calcolo contributivo che, per calcolare l’importo della pensione moltiplica l’insieme dei contributi versati per un coefficiente di trasformazione che aumenta con l’aumentare dell’età del soggetto. Quest’ultimo sistema è meno gravoso per le casse dello Stato ma meno vantaggioso per i lavoratori.
Coloro che hanno contributi sia prima che dopo il 1996 avranno una pensione calcolata con il sistema misto che tiene conto sia dei contributi che delle quote retributive. Coloro che, invece, hanno iniziato a lavorare e, quindi, a lavorare nel 1996 o negli anni successivi avranno una pensione interamente calcolata con il sistema contributivo. Sono i cosiddetti “lavoratori contributivi puri”. A costoro bastano appena 5 anni per andare in pensione, non ne servono 20. Tuttavia, per poter andare in pensione con solo 5 anni di contributi bisogna aver raggiunto 71 anni di età.