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Economia

Pensione: controlla la data di inizio lavoro, le ultime novità non sono positive

Arrivare alla pensione in alcuni casi può essere molto difficile, molto dipende dalla data in cui si è iniziato a lavorare. 

L’enigma che avvolge le pensioni è la data di inizio lavoro: prima o dopo il 1996. I dubbi sono stati innescati dalla legge n. 335 del 1995, la cosiddetta legge Dini.

Pensione: controlla la data di inizio lavoro, le ultime novità non sono positive (francescolive.it)

Con la legge Dini, è diventato operativo il passaggio da sistema integrativo a contributivo e nel 2011 la Riforma Fornero lo ha esteso a tutti i lavoratori.

In pensione in base alla data di inizio lavoro

La legge Dini ha lanciato il sistema contributivo per il calcolo delle pensioni che permette di utilizzare i “contributi puri” per coloro che hanno iniziato a lavorare dal primo gennaio 1996, Quindi, non devono avere contributi versati al 31 dicembre 1995.

In pensione in base alla data di inizio lavoro (francescolive.it)

Chi ha contributi al 31 dicembre 1995 rientra nel sistema misto, formato dal sistema retributivo più contributivo, e permette di beneficiare di condizioni più vantaggiose sull’assegno pensionistico. Inoltre, chi ha iniziato a lavorare prima del 1996, ha anche la possibilità di accedere alla pensione con pochi contributi. Ma ci sono anche degli svantaggi, ad esempio se non si raggiunge il requisito contributivo minimo per accedere alla pensione, i contributi versati si perdono.,

Per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, possono accedere alla pensione di vecchiaia con 20 anni di contributi. Questo requisito può essere ridotto, con le deroghe Amato, a 15 anni solo nel caso i contributi siano stati versati alla data del 31 dicembre 1992 oppure, alla stessa data l’INPS abbia autorizzata il versamento della contribuzione volontaria. Esiste anche un’altra opportunità, riguarda i lavoratori che hanno maturato un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e 10 anni con almeno 52 settimane di contributi.

I lavoratori che non rientrano nelle deroghe Amato, devono maturare minimo di 20 anni di contributi per accedere alla pensione di vecchiaia. Se il lavoratore non matura tale requisito può accedere all’assegno sociale e i contributi versati si perdono.

Pensione a 64 e 67 anni con 5 e 20 anni di contributi

I lavoratori che hanno iniziato a lavorare dopo il primo gennaio 1996, per la pensione di vecchiaia devono avere i seguenti requisiti: 67 anni di età e 20 anni di contributi. Se il lavoratore non ha raggiunto il requisito contributivo di 20 anni, non perde i contributi versati, ma può accedere alla pensione con 71 anni di età e 5 anni di contributi. Questo è permesso solo per chi si trova nel sistema contributivo.

Inoltre, è possibile accedere alla pensiona anticipata contributiva a 64 anni con un’anzianità contributiva di 20 anni, ma solo con un assegno di pensione mensile di 1.603,23, ossia 3 volte l’assegno sociale. Questa opzione non è facile da raggiungere, infatti, prevede che nell’arco della vita lavorativa bisogna avere versamenti contributivi molto alti.

Angelina Tortora

Giornalista pubblicista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ragioniera commercialista iscritta all'ordine dei Revisori Legali. Si occupa di tematiche fiscali e previdenziali. Aiuta il lettore nel disbrigo delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse. Direttrice della testata giornalistica InformazioneOggi.it, impegnata in vari progetti editoriali e sociali. Profilo Linkedin

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