In pensione a 62 anni anche nel 2025, una misura poco conosciuta che permette di anticipare il pensionamento 5 anni prima.
Per accedere a questa misura è richiesta con un’anzianità contributiva di almeno 20 anni e un’invalidità non inferiore all’80%.
Questa misura è soggetta all’adeguamento all’aspettativa di vita, attualmente bloccata fino al 2026. Pertanto, anche nel 2025 i requisiti restano invariati.
In pensione a 62 anni: requisiti e modalità
Il requisito anagrafico richiesto per la pensione di vecchiaia per invalidità, è diverso tra uomini e donne: 61 anni per gli uomini e 56 anni per le donne. Per ottenere il primo pagamento della pensione occorrerà attendere la finestra mobile di dodici mesi. Ed è per questo che si arriva a 62 per gli uomini e 57 anni per le donne. Per i non vedenti il requisito anagrafico è 56 anni per gli uomini e 51 anni per le donne.
La pensione di vecchiaia per invalidità è destinata ai lavoratori del settore privato, sono esclusi i lavoratori autonomi e quelli del settore pubblico.
È possibile accedere anche con 15 anni di contributi se i lavoratori rientrano in una delle tre deroghe della legge Amato (D.lgs. n. 503/1992). I requisiti sono i seguenti:
- almeno 780 settimane di contributi (pari a 15 anni);
- autorizzazione INPS al versamento dei contributi volontari entro il 24 dicembre 1992;
- 25 anni di contributi di cui almeno 15 anni devono essere di lavoro dipendente effettivo e continuo, gli altri 10 anni di lavoro possono essere discontinui.
La pensione di vecchiaia con un’invalidità dell’80% è riconosciuta solo ai lavoratori iscritti all’AGO (Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS) e alle forme di previdenza sostitutive dell’AGO stessa. Non è possibile beneficiare della facoltà del cumulo contributivo presso Casse differenti.
Non è concessa nemmeno la totalizzazione dei contributi, che consiste nella facoltà di sommare i contributi in diverse casse per acquisire il diritto alla pensione. Invece, è possibile raggiungere tale diritto con la ricongiunzione dei contributi, con questo sistema, i versamenti versati in diverse casse, confluiscono nel fondo pensione dei lavoratori dipendenti, come se fossero stati accreditati in questa gestione.
Il riconoscimento dello stato invalidante e la percentuale dell’handicap (non inferiore all’80%) è effettuato dalla commissione medica dell’Istituto.
Il calcolo dell’assegno della pensione di invalidità anticipata è effettuato con il sistema retributivo e misto (retributivo più contributivo). Per l’anticipo del requisito anagrafico della pensione di vecchiaia, non sono previste né penalizzazioni né il ricalcolo con il sistema contributivo.