Si può attuare uno spostamento della pensione di invalidità su un altro conto? Cosa dice l’INPS in merito.
La pensione di invalidità, detta anche di inabilità, è un trattamento erogato dall’INPS per tutti gli aventi diritto. Tra questi rientrano i mutilati, invalidi civili totali e parziali che abbiano compiuto 18 anni, ai ciechi civili assoluti, ai sordomuti che abbiano compiuto 18 anni.
Questo è già noto a molti, ma tra i tanti dubbi che possono insorgere nella mente del cittadino rientra la possibilità di spostare la pensione sul conto di un’altra persona, che può essere figlio, genitore, o altra persona che funge da tutore.
Questa domanda può insorgere soprattutto se la persona inabile non è autosufficiente nella sua disabilità o, a causa della vecchiaia, le viene difficile prelevare il denaro in autonomia. A questo quesito comune, in realtà, esiste una risposta.
La possibilità di accreditare la pensione di invalidità o l’assegno su un conto intestato a una terza persona, come un familiare, è permessa dall’INPS ma richiede l’autorizzazione dell’ente. Questo procedimento si applica nei casi in cui il beneficiario non sia in grado di gestire autonomamente i propri affari finanziari per motivi di salute, disabilità o età avanzata.
A tal proposito, l’INPS richiede che la persona delegata agisca come rappresentante legale o tutore, e in alcuni casi specifici è necessario presentare la documentazione legale che attesti questa condizione.
Ad esempio, una madre che vuole spostare l’assegno di invalidità del figlio disabile sul proprio conto deve presentare la richiesta e ottenere l’autorizzazione dall’INPS. Se il figlio non è in grado di gestire il proprio denaro, l’INPS può autorizzare la madre a ricevere l’assegno sul proprio conto, purché sia stato nominato un tutore legale.
Lo stesso vale in altre situazioni, come quella di un anziano non autosufficiente che decide di affidare la gestione della propria pensione a un familiare. Anche in questo caso, si rende necessaria la presentazione di una documentazione legale che certifichi la nomina di un tutore o rappresentante legale. Il processo è simile anche per i pensionati che risiedono in case di cura.
Tra i documenti richiesti potrebbero esserci una delega firmata dal beneficiario e la certificazione dell’identità del delegato. La richesta deve comunque essere approvata e verificata dall’ente per garantire che il denaro venga gestito correttamente.
Le operazioni di accredito su un nuovo conto, ad esempio in caso di cambio IBAN, possono essere gestite in due modi. La prima è quella online attraverso il portale INPS con l’uso di SPID, CIE o CNS, come spiegato nelle linee guida disponibili.
In alternativa, esiste anche la possibilità di contattare il Contact Center dell’INPS. Se si desidera procedere tramite telefono, i numeri da chiamare sono 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 (da cellulare). Tramite il Contact Center, sarà possibile ottenere assistenza sulla corretta procedura da seguire e fornire i dettagli specifici della richiesta.
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