Una nuova proposta di legge è stata presentata alla Camera e la sua approvazione porterebbe ad un cambiamento molto importante: ecco cosa si intende con “diritto alla disconnessione”.
La proposta di legge è stata depositata dal Partito Democratico insieme a L’asSociata, associazione nata da un gruppo di studenti universitari determinati ad incentivare l’impegno dei più giovani nel sociale, con un’apertura al mondo della politica. Il diritto alla disconnessione intende rispondere alle esigenze dei lavoratori, in un panorama in costante mutamento, portando ad una rivoluzione che vede al suo centro il benessere dei dipendenti.
Negli ultimi anni (e in particolare con la pandemia di Covid-19) il mondo del lavoro ha conosciuto delle modifiche importanti. L’introduzione dello smart working e la sua diffusione in sempre più aziende ha permesso a tantissimi lavoratori di svolgere il proprio mestiere in un contesto più flessibile. Ma se da un lato l’uso della tecnologia consente di godere di una maggiore comodità e praticità, dall’altro i dipendenti spesso si trovano nella situazione di dover essere sempre reperibili.
Lo smart working aumenta le probabilità di essere contattati per motivi di lavoro (tramite chat o via mail) anche fuori dagli orari concordati, che siano le prime ore del mattino o la sera tardi. Appare evidente come la possibilità di lavorare comodamente da casa, che – tra le varie cose – dovrebbe garantire anche una maggiore facilità nella gestione del proprio tempo, potrebbe diventare in realtà una fonte di stress per i dipendenti.
L’orario di lavoro, in tale ottica, rischia di estendersi all’intera giornata. Di conseguenza viene meno la scissione tra le ore da dedicare alla propria occupazione e quelle per la propria vita privata, con implicazioni per la salute mentale dei dipendenti. In risposta a tutto ciò, il PD e l’asSociata hanno elaborato una proposta di legge chiamata Lavoro e poi stacco, che intende introdurre il cosiddetto diritto di disconnessione.
Il capogruppo PD in commissione Lavoro Arturo Scotto ha spiegato che si tratta di una normativa che prevede “un tempo di 12 ore dopo il quale nessuno può essere disturbato”. Con questa legge si punta all’introduzione di “limiti alla reperibilità al di fuori dall’orario di lavoro”, come affermato dal capogruppo Dem alla Camera Chiara Braga.
Già nel 2021 l’Unione Europea ha riconosciuto l’importanza del diritto alla disconnessione. In Paesi come Spagna, Francia, Belgio e Irlanda hanno trovato approvazione leggi che tutelano il benessere dei dipendenti assicurando a questi ultimi la possibilità di non dover essere sempre reperibili, senza l’obbligo di rispondere a chiamate e messaggi anche fuori dagli orari di lavoro prestabiliti.
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