Torna la possibilità di riscattare i contributi per aumentare l’importo della tua pensione ogni mese. Vediamo cosa devi fare.
I contributi sono in assoluto il fattore più importante quando parliamo di pensioni. Per accedere alla pensione, solitamente, bisogna soddisfare almeno due requisiti: uno anagrafica e uno contributivo. In pratica bisogna aver raggiunto almeno una certa età e maturato un certo numero di anni di contributi.
Ad esempio, dal 2011 in avanti, stando a quanto stabilito dalla legge Fornero, per accedere alla pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. Esistono alcune misure – come Quota 41 o la pensione anticipata ordinaria – che non hanno alcun requisito anagrafico: si può andare in pensione a qualunque età.
Ma non esiste misura che non abbia il requisito contributivo. Di conseguenza si può asserire che i contributi sono il requisito in assoluto più importante ai fini della pensione e sono importanti per due ragioni: la possibilità stessa di andare in pensione e l’importo dell’assegno che andremo a ricevere.
Riscatto dei contributi: ecco cosa devi fare per aumentare la pensione
Avere pochi contributi comporta anche avere una pensione molto esigua di solito. Specialmente se il nostro stipendio non era granché. Ma grazie al riscatto ora molte persone avranno la possibilità di aumentare l’importo del proprio assegno previdenziale e ricevere, così, una pensione più sostanziosa.
Come anticipato, i contributi sono importanti per due ragioni: per poter andare in pensione e per l’importo della pensione. Come abbiamo visto, per accedere alla pensione di vecchiaia, ad esempio, è necessario avere almeno 20 anni di contributi. Per quel che riguarda l’importo, dal 1996 in avanti le pensioni vengono calcolate con il sistema contributivo.
Come suggerisce il nome stesso, questo sistema di calcolo tiene conto solo dei contributi i quali vengono moltiplicati per un coefficiente di trasformazione il quale aumenta con l’aumentare dell’età del soggetto. Ma come fare se si hanno pochi contributi? Torna la pace contributiva. Questa misura era stata approvata nel 2018 ma era scaduta nel 2021.
Il Governo di Giorgia Meloni l’ha reintrodotta per il biennio 2024-2025. Grazie alla pace contributiva potrai riscattare – pagando di tasca tua – fino a 5 anni di contributi nel periodo che intercorre tra il 1996 e il 2023. I 5 anni non devono essere necessariamente consecutivi ma devono essere tutti successivi al primo contributo versato. Non puoi, ad esempio, riscattare gli anni universitari con questa misura.
Altra condizione: non devi avere contributi antecedenti al 1996. Quanto costa riscattare i contributi? Dipende. L’onere di riscatto è calcolato in base alla tua retribuzione e all’aliquota contributiva in vigore alla data della domanda. Ma puoi pagare anche a rate. Per sfruttare questa possibilità devi presentare domanda direttamente all’Inps – esclusivamente per via telematica – entro il 31 dicembre 2025. Puoi anche rivolgerti ad un Caf per ricevere assistenza.